Ci sono posti in cui sono passato e ho avuto la sensazione che la terra piangesse e che anche gli uomini piangessero.
Posti in cui la terra chiede di riposare in pace, di essere dimenticata, chied dei soffrire in silenzio e gli uomini, anche loro, non vorrebbero altro che dimenticare quella terra e quello che hanno fatto.
Posti in cui non sai dove volgere lo sguardo che sono come un malato terminale straziato dal dolore che non attende altro di farla finita e tu vorresti solo che tutto finisse, in fretta, e dormire sempre dormire e dimenticare e risvegliarti un giorno con la possibilità di ricominciare tutto da capo, da zero, come se niente fosse successo.
Come se la terra tornasse a essere un foglio bianco e pulito su cui ricominciare a scrivere e a disegnare, senza fare errori. Da capo.
Posti così.
Come Piombino.
Esistono.
Poi volevo dire un'altra cosa: che in questi giorni ho nuotato, a lungo, e il mi sono ricordato di una cosa: che nuotare è lo stesso che volare.
Però nell'acqua.
lunedì 21 luglio 2014
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