martedì 4 novembre 2014

ALGORITMI.

Per quel che ho capito dal punto di vista linguistico un algoritmo è una specie di buco nero della comunicazione, una via di mezzo tra un tombino e un frullatore. Cioè: dal punto di vista matematico è senz'altro qualcosa di più complesso e specifico, ma ogni volta che va a finire che succede qualcosa dentro a un computer e c'è presumibilmente una logica dietro, che non si capisce, e c'è qualcuno che ci dovrebbe spiegare, la parola dove si va a finire sempre è: algoritmo. Che è un po' come la parola "coso", solo che dire algoritmo invece che "coso" sembra molto, molto più avveniristico. E noi, tutti, noi che leggiamo o ascoltiamo queste spiegazioni siamo più tranquilli, che la nostra vita e i computer e il mondo sia governato da dei sofisticatissimi algoritmi, invece che da dei così, lì.

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