venerdì 11 novembre 2016

LA FABBRICA DELLA FRUSTRAZIONE.

Tutte le volte che mi capita di sciare con uno attaccato alle mie code che vuole verificare di persona se io, effettivamente, meritavo di sciare e di scalare per tutta la mia vita per professione (ce n'è più di quanti credete, di questi soggetti) penso che è esattamente così che funziona il mondo. 

Mi pare che sia secondo questo principio che una testa di minchia qualsiasi si convince, perché ha speso buona parte delle giornate della sua vita davanti a un computer a parlare di big mountain skiing e di grande alpinismo con altri soggetti abbastanza sfigati come come lui, di saperne sempre una pagina più del libro. Gli altri gli tributano grande competenza, per forza spesso ne sanno meno di lui. La Natura è pronta a mangiarselo in un solo boccone.

"Se io sostituisco al parere di un esperto quello di un milione di gente inesperta che però una sua idea ce l'ha, arrivo più vicino alla verità, ci arrivo più velocemente, ci arrivo spendendo meno soldi e ci arrivo in un modo che mi dà una certa idea di libertà: di fatto, una situazione irresistibile. 

Google funziona, grosso modo, su questo principio logico. 

Ora, attenzione: la vera conseguenza di questo processo è solo una, e non è che vi prenotate gli alberghi da soli (quello è un dettaglio): la vera conseguenza è che da qualche anno la gente si sta allenando a fare a meno degli esperti, cioè delle élite. Ti alleni per anni in piccole cose (la scelta del ristorante, la cura per il piede dello sportivo, le ricerche copiate da Wikipedia) e inizi ad acquisire una certa sicurezza di te e soprattutto: una silenziosa capacità di ribellarti alle élite. Non a quelle economiche, quella è un'altra storia, lì dormiamo tutti un sonno profondo. Parliamo di élite culturali: quelli che hanno studiato, quelli che sanno. 

Nel tempo accumuli anche la sorda convinzione di essere stato per lungo tempo vittima di una truffa: se te la puoi cavare benissimo senza quelle élite, evidentemente per anni quelli ti hanno fregato, portandoti via soldi, tempo, controllo sulla tua vita, indipendenza, libertà. Caricato a molla in questo modo, guardi la tua vita: è quel che è. Dato che l'Occidente usa come strategia di sviluppo l'imporre modelli performativi altissimi, facile che, a guardarti bene intorno, un po' tutto risulti vagamente fané, deludente, miserello."

Alessandro Baricco, su Repubblica del 10/11/2016


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